venerdì 26 aprile 2013

SU CON LA VITA CHARLIE BROWN



Andando in libreria vi potrebbe capitare di trovare nella sezione psicologia il fumetto "Su con la vita, Charlie Brown" di A. Twerski. Perchè? Un errore della commessa o qualcuno che l'ha lasciato fuori posto? No, questo fumetto si trova proprio nello scaffale giusto.


 Abraham Twerski, un rabbino-psichiatra americano, leggeva durante la sua pausa pranzo le strisce dei "Peanuts", il fumetto di Charles M. Schulz celebre in tutto il mondo. 
Nelle sue letture Abraham a poco a poco si rese conto che, nei personaggi inventati da Schultz, era possibile ritrovare importanti dinamiche umane ma soprattutto molti concetti psicologici espressi in modo semplice ed immediato. 


Fu così che Twerski decise di usare i Peanuts con i suoi pazienti, leggerli con loro ed impiegarli come strumento d'introspezione durante gli incontri terapeutici. Accadde che leggendo il fumetto le persone sorridevano ed allo stesso tempo vedevano se stesse sotto una nuova luce.
Decisamente un modo poco ortodosso e classico di "fare terapia" ma di sicuro molto stimolante ed efficace. Da qui nasce il libro "Su con la vita, Charlie Brown" dove, oltre alla vignette di Schulz, possiamo trovare le spiegazioni teoriche del medico-psichiatra che scrive.



Ecco alcuni titoli dei capitoli ed le strisce di Schulz, che ci fanno sorridere ma che c'invitano anche a riflessioni più profonde.



AFFRONTARE GLI ALTRI

IL SENSO DI RESPONSABILITA'

 L'AUTOSTIMA

LE EMOZIONI

AGIRE IN MANIERA COSTRUTTIVA
L'ANSIA

AFFRONTARE LA REALTA'

Mi piace leggere le strisce dei Peanuts nei libricini stampati da "Baldini Castoldi Dalai Editore" dove  troviamo una poetica  introduzione.
<  Prosegue la ristampa cronologica dei Peanuts, ovvero noccioline o anche personcine di Charles M. Schulz. Il piccolo mondo di quello che è stato chiamato senza esitazioni da Umberto Eco “un Poeta” si è ormai irradiato in tutto il resto del grande mondo. Non a caso l’autore di Apocalittici e Integrati ha definito così il grande narratore di fumetti di St. Paul (Minnesota) e ha spiegato il perché del suo giudizio: “Quando dico “poeta” lo dico per far arrabbiare qualcuno. Gli umanisti di professione, che non leggono fumetti; e coloro che accusano di snobismo gli intellettuali che fingerebbero di amare i fumetti. Ma sia ben inteso: se “poesia” vuol dire capacità di portare tenerezza, pietà, cattiveria a momenti di estrema trasparenza,  come se vi passasse attraverso una luce e non si sapesse più di che pasta sian fatte le cose, allora Schulz è un poeta…”. Il gruppo di personcine cresce e si fa sentire, parla sommessamente ma irresistibilmente al cuore di tanti. E’ esplosa una grande cotta per Charlie Brown e compagnia. >

 SMILE