mercoledì 11 settembre 2013

MANICOMI: USCITI DALLA PORTA RIENTRANO DALLA FINESTRA?

Nella mia tesi di laurea si parla anche di legge Basaglia e chiusura dei maniconi in Italia.
Ho avuto la fortuna di documentarmi presso una fornita biblioteca di Ancona: una serie di stanze strapiene di volumi fino al soffitto posizionate proprio in un'ala dell'ex-ospedale psichiatrico del capoluogo.
Camminare in quei giardini e porticati dopo tanti anni e ripensare a quello che vi succedeva, fa ancora venire i brividi.
"Le prime notizie sul trattamento dei malati mentali ad Ancona risalgono al 1749 quando, su sollecitazione di papa Benedetto XIV, la città destina loro una piccola struttura vicino al convento dei Cappuccini, oggi parco del Cardeto. Nel 1818, la gestione dei malati mentali passa all'ordine dei Fatebenefratelli presso l'ospedale di San Francesco alle Scale in via Fanti. Nel 1865, l'amministrazione del manicomio passa alla Provincia di Ancona, appena istituita. L'aumento dei ricoverati porta alla decisione dello spostamento della struttura di ricovero al piano San Lazzaro, inaugurato nel 1901. In funzione per circa un secolo, dopo l'emanazione della legge 180/1978, nota anche come Legge Basaglia, che sancisce la chiusura dei manicomi, anche ad Ancona numerosi pazienti vennero dimessi, altri, tuttavia, rimasero nella struttura fino agli anni Novanta del Novecento " (Fonte: SIAS Sistema informativo degli Archivi di Stato).

Che succede in Italia oggi 2013?
Qualche giorno fa mi sono imbattuta in una interessante intervista a Renato Foschi, docente presso l’Università La Sapienza di Roma, e curatore del libro "La libertà sospesa", Fefè Editore,
L'articolo a cui mi riferisco lo troverete al link: 
Invito i miei lettori ad una riflessione proposta nell'articolo:
i manicomi, usciti dalla porta rientrano dalla finestra?
Per chi non sa chi sia stato il grande Franco Basaglia , invito alla visione del video:

https://www.youtube.com/watch?v=HBd4jkFZPE0.
Potrete ascoltarlo e conoscere il suo "movimento per la liberazione dell'uomo".
Come sono ancora attuali le sue parole!




POST SCRIPTUM: riflessioni ed opinioni


"Ho fatto parte di un comitato nazionale  per la legge 180 in tempi lontani ed  eroici. Ad Ancona fu Ferretti ad aprire e svuotare il manicomio. Molti rimasero ancora per anni. Preferivano restare che affrontare il “fuori”. Un paio di ex degenti li ho avuti con me  all’Ufficio Stampa della Giunta regionale di allora, per il cosiddetto reinserimento. Esperienza forte e difficile ma certamente assai positiva per me, per loro, per le loro famiglie. Sono passati moti anni, e in parte il problema resta; ma non va frainteso con il mancato aiuto e sostegno alle famiglie o al mancato appoggio di case famiglia, ecc. ecc. 

La legge Basaglia sancisce principi di civiltà e rispetto della persona che sono importantissimi e che hanno cambiato, migliorandoli, molti ambiti. Dal rapporto medico paziente, al quello tra indagato e poliziotto, ecc, ecc.

Se poi tutto questo non viene fatto e applicato significa che la rivoluzione Basaglia ancora non è compiuta. Ma non si  possono annullare i problemi togliendo i diritti, annullandoli. La malattia esiste e va affrontata non nascosta in un ospedale psichiatrico oppure in altra struttura coercitiva. La libertà è il bene culturale primario da cui derivano tutti gli altri ". 
 Da Gabriella Papini - Ancona


Ottimo ed interessante articolo Anna Laura. Franco Basaglia purtroppo è ricordato semplicemente come " quello che ha fatto chiudere i manicomi ", per molti è addirittura colpevole di aver messo a rischio la sicurezza dei ' sani '. Pochi conoscono o sono interessati al suo "movimento per la liberazione dell'uomo" ( ben descritto nel link che alleghi ). Dopo quarant' anni,oggi c'è da chiedersi quanta della dignità, della serenità e della libertà per le quali lo psichiatra veneziano si è battuto, sono state restituite a quelli che per convenzione sono definiti ' malati mentali ' , comunemente detti ' matti '.
 Da Paolo Palermo, Castelfidardo (An)







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