Ed anche io ho letto un ebook.
Un
ebook è un libro digitale che si può leggere con un apposito dispositivo
(eareader), oppure su un tablet, uno smartphone o un computer.
In fondo al post troverete due link utili ed interessanti:
l'articolo "Che cos'è un ebook" e la "Guida all'ebook".
l'articolo "Che cos'è un ebook" e la "Guida all'ebook".
L'ebook complice del mio passo nella tecnologia
é "CON LE MANI NELLE CIMICI" scritto da un mio collega, nonché caro
amico, di Faenza: il Dott. Paris Poli.
- Ciao
Paris, che studi hai fatto e che lavoro fai?
Ciao Anna! Sono
laureato in psicologia e specializzato in psicoterapia. Lavoro da tredici anni
in contesti riabilitativi rivolti a persone con malattie psichiche e/o
tossicodipendenze. Nell'ultimo anno mi occupo minori penali o stranieri non
accompagnati.
- Di
che cosa parla "Con le mani nelle cimici"?
Il libro parla
di un gruppo di persone, operatori, che lavora in una struttura psichiatrica
femminile del privato sociale. Quindi dei rapporti con la dirigenza, tra loro
ed con le ospiti. E naturalmente di follia.
- Puoi regalarci un'anteprima con un
mini riassunto? Attento però a non svelare troppo: non c'è niente di peggio di
quando leggi un thriller ed un amico ti racconta il finale.
Oltre
alle dinamiche tra colleghi ed ai loro spesso difficili rapporti tra dirigenti
e pazienti, racconto di un amore di due uomini per la stessa donna, di un
medico che è costretto a vivere nel suo manicomio privato, dello stile di
vita di chi conduce l'esistenza da rinchiuso ed infine da questa misteriosa figura
da brivido dotata di una certa brutalità.
Sì, incentrato
su ciò che accade nelle persone a livello emotivo e nei rapporti con l'altro,
con la vita e la morte.
- Dove
è possibile acquistare "Con le mani nelle cimici"?
Per
ora su Amazon, ma spero di poterlo stampare ... un giorno!
- Quando
ti sei detto "Adesso scrivo un libro"?
Mi sono capitati
spesso episodi surreali, che ho raccontato ai miei amici ed ho continuato a
dirmi che prima o poi ne avrei scritto...due anni fa è partito il progetto,
anche per il mio interesse verso gli stati altri di coscienza e come questi
influenzino la nostra vita.
- Nella
tua carriera professionale avrai incontrato molte persone, ti sei ispirato a
loro nei personaggi del tuo libro?
Decisamente.
Molte situazioni sono ispirate dalla mia professione e quindi molto realistiche
anche se a volte possono non sembrarlo.
- Come
mai proprio un ebook?
La scelta dell'ebook
è dovuta alle necessità di contenere i costi di stampa e distribuzione,
rivolgendosi in modo rapido agli estimatori della lettura digitale.
Successivamente proverò a destare l'interesse di una casa editrice che voglia
investire in questo progetto. La difficoltà maggiore è la promozione.
- Parlaci
della copertina di Ivan Missiroli.
Ivan è un caro
amico con una passione per il disegno. Si è rivelato un valido collaboratore
nel realizzare una illustrazione minimal che si conciliasse col titolo, adattando
il suo tratto alla mia aspettativa.
- Com'
è oggi lavorare da operatore nell'ambito della salute mentale?
Gli operatori a
cui mi riferisco sono meglio rappresentanti dagli educatori. In questa
categoria si ritrovano pluralità di titoli accademici che quasi mai sono
formalmente riconosciuti. È un lavoro particolare e difficile ma umanamente
molto ricco. Le comunità per minori, per tossicodipendenti e psichiatriche sono
mondi paralleli e spesso sommersi. Chissà che un libro possa far conoscere
queste realtà così vicino a noi.
- In
un mio precedente post "Manicomi usciti dalla porta rientrano dalla finestra" ho parlato di "Legge Basaglia". Che ne pensi delle
soluzioni alternative al manicomio presenti oggi in Italia?
Le scelte in
questo campo hanno portato a delegare al privato sociale l'assistenza
residenziale che spesso offre come unico strumento la contenzione
farmacologica. Il funzionamento di tali posti ha un'impronta manageriale
vincolata alla retta a carico del SSN. I committenti hanno come unico obiettivo
l'eliminazione del problema "matto" dalla società ne scaturisce una
mercificazione della carne umana. Certo le persone ricoverate hanno una maggiore
libertà rispetto al passato, molti sono a piede libero, vincolati dalla
terapia. Il mio giudizio può sembrare estremo ma ho sperimentato in prima
persona questa realtà. Il mio manicomio però, esiste solo nella mia fantasia.
- C'è
un confine tra sanità e follia?
Vi è un confine
relativo...estremamente labile e discontinuo.
Momenti di
follia sono tipici di ognuno di noi, il problema è quando questi diventano
predominanti.
- E
tra sogno e realtà?
Anche qui il
confine è racchiuso in noi...e tutte le dimensioni influenzano nettamente il
nostro stare nel mondo.
Grazie
Paris per il tempo che hai messo a mia disposizione.
Vi
auguro una buona tensione nella lettura di "Con le
mani nelle cimici".
Sarò
lieta di pubblicare le vostre considerazioni.
CARTA VS DIGITALE
Che cosa dicono gli editori italiani?Al link: http://www.youtube.com/watch?v=GCHDiigtYYI#t=33
E i librai?
Ben venga il digitale per i testi scolastici, la manualistica etc. Per la letteratura manterrei il cartaceo, aggiungendo un nuovo modo per il digitale, soprattutto sulla poesia e su nuove forme di narrazione che comprendono testi brevi oppure possibilità di integrazione collettiva di uno scritto base (ad esempio fiction e videogames). Per la saggistica di consumo (attualità e inchieste) va benissimo il digitale, mentre per le opere del pensiero (filosofia, teologia, arte) darei privilegio alla carta di qualità che deve durare come supporto nel tempo anche senza energia elettrica! Insomma: meno libri stampati, ma con una qualità più alta! Discorso a parte per l'infanzia, dove la dimensione del libro deve comunque comparire per non creare un nuovo analfabetismo.
(Moreno Giannattasio, Libreria "Aleph" - Castelfidardo, An)
E PER NON DIMENTICARE DI SORRIDERE SEMPRE
LINK UTILI:
- "Che cos'è un ebook"
- "Guida all'ebook"
Commenti dei lettori
Commenti dei lettori
- Ho
trovato "Con le mani nelle cimici" una lettura estremamente
interessante; un thriller psicologico che narra, con un linguaggio
diretto e realistico, le vicende di una realtà parallela e "sommersa"
proprie di chi quotidianamente abita i luoghi della cosiddetta "follia":
le pazienti, con le loro storie di vita e le loro difese che molto
spesso le portano a ripetere un doloroso copione, e gli operatori
che si alternano nella gestione della giornata, che loro malgrado si
ritrovano a vivere intensamente importanti dinamiche tra loro e con le
pazienti, trovandosi a volte coinvolti in avventure, alcune divertenti,
altre angosciose e pericolose, che al lettore possono sembrare al limite
della realtà. È evidente che l'autore conosce bene questa realtà, la
vive e l'ha vissuta, perché il suo stile narrativo ti cattura e ti tiene
incollato al romanzo, stimola la curiosità e fa sì che ti affezioni ai
suoi personaggi, alcuni dei quali sono casi-limite, probabilmente "al di
qua" delle porte chiuse a chiave solo per fortunata casualità,
stimolando una riflessione su cosa sia davvero la "sanità mentale" e su
quanto, a volte, il confine tra salute e follia sia labile. Lo consiglio. E mi auguro che l'autore ci proponga nuove storie.
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