lunedì 26 maggio 2014

HO LETTO UN EBOOK "Con le mani nelle cimici"


Ed anche io ho letto un ebook.

Ma facciamo un passo alla volta, per chi come me ne sa molto poco.
Un ebook è un libro digitale che si può leggere con un apposito dispositivo (eareader), oppure su un tablet, uno smartphone o un computer.
In fondo al post troverete due link utili ed interessanti:
l'articolo "Che cos'è un ebook" e la "Guida all'ebook".
  
L'ebook complice del mio passo nella tecnologia é  "CON LE MANI NELLE CIMICI" scritto da un mio collega, nonché caro amico, di Faenza: il Dott. Paris Poli.


- Ciao Paris, che studi hai fatto e che lavoro fai?
Ciao Anna! Sono laureato in psicologia e specializzato in psicoterapia. Lavoro da tredici anni in contesti riabilitativi rivolti a persone con malattie psichiche e/o tossicodipendenze. Nell'ultimo anno mi occupo minori penali o stranieri non accompagnati.
- Di che cosa parla "Con le mani nelle cimici"?
Il libro parla di un gruppo di persone, operatori, che lavora in una struttura psichiatrica femminile del privato sociale. Quindi dei rapporti con la dirigenza, tra loro ed con le ospiti. E naturalmente di follia.
- Puoi regalarci un'anteprima con un mini riassunto? Attento però a non svelare troppo: non c'è niente di peggio di quando leggi un thriller ed un amico ti racconta il finale.
Oltre alle dinamiche tra colleghi ed ai loro spesso difficili rapporti tra dirigenti e pazienti, racconto di un amore di due  uomini per la stessa donna, di un medico che è costretto a vivere nel suo manicomio privato,  dello stile di vita di chi conduce l'esistenza da rinchiuso ed infine da questa misteriosa figura da brivido dotata di una certa brutalità.
- Quindi un thriller psicologico?
Sì, incentrato su ciò che accade nelle persone a livello emotivo e nei rapporti con l'altro, con la vita e la morte.
- Dove è possibile acquistare "Con le mani nelle cimici"? 
Per ora su Amazon, ma spero di poterlo stampare ... un giorno!
- Quando ti sei detto "Adesso scrivo un libro"?
Mi sono capitati spesso episodi surreali, che ho raccontato ai miei amici ed ho continuato a dirmi che prima o poi ne avrei scritto...due anni fa è partito il progetto, anche per il mio interesse verso gli stati altri di coscienza e come questi influenzino la nostra vita.  
- Nella tua carriera professionale avrai incontrato molte persone, ti sei ispirato a loro nei personaggi del tuo libro?
Decisamente. Molte situazioni sono ispirate dalla mia professione e quindi molto realistiche anche se a volte possono non sembrarlo.
- Come mai proprio un ebook?
La scelta dell'ebook è dovuta alle necessità di contenere i costi di stampa e distribuzione, rivolgendosi in modo rapido agli estimatori della lettura digitale. Successivamente proverò a destare l'interesse di una casa editrice che voglia investire in questo progetto. La difficoltà maggiore è la promozione.
- Parlaci della copertina di Ivan Missiroli.
Ivan è un caro amico con una passione per il disegno. Si è rivelato un valido collaboratore nel realizzare una illustrazione minimal che si conciliasse col titolo, adattando il suo tratto alla mia aspettativa.
- Com' è oggi lavorare da operatore nell'ambito della salute mentale?
Gli operatori a cui mi riferisco sono meglio rappresentanti dagli educatori. In questa categoria si ritrovano pluralità di titoli accademici che quasi mai sono formalmente riconosciuti. È un lavoro particolare e difficile ma umanamente molto ricco. Le comunità per minori, per tossicodipendenti e psichiatriche sono mondi paralleli e spesso sommersi. Chissà che un libro possa far conoscere queste realtà così vicino a noi.

- In un mio precedente post "Manicomi usciti dalla porta rientrano dalla finestra" ho parlato di "Legge Basaglia". Che ne pensi delle soluzioni alternative al manicomio presenti oggi in Italia?
Le scelte in questo campo hanno portato a delegare al privato sociale l'assistenza residenziale che spesso offre come unico strumento la contenzione farmacologica. Il funzionamento di tali posti ha un'impronta manageriale vincolata alla retta a carico del SSN. I committenti hanno come unico obiettivo l'eliminazione del problema "matto" dalla società ne scaturisce una mercificazione della carne umana. Certo le persone ricoverate hanno una maggiore libertà rispetto al passato, molti sono a piede libero, vincolati dalla terapia. Il mio giudizio può sembrare estremo ma ho sperimentato in prima persona questa realtà. Il mio manicomio però, esiste solo nella mia fantasia.
- C'è un confine tra sanità e follia?
Vi è un confine relativo...estremamente labile e discontinuo.
Momenti di follia sono tipici di ognuno di noi, il problema è quando questi diventano predominanti.
- E tra sogno e realtà?
Anche qui il confine è racchiuso in noi...e tutte le dimensioni influenzano nettamente il nostro stare nel mondo.

Grazie Paris per il tempo che hai messo a mia disposizione.
Vi auguro una buona tensione nella lettura di "Con le mani nelle cimici".
Sarò lieta di pubblicare le vostre considerazioni. 

CARTA VS DIGITALE
Che cosa dicono gli editori italiani?
Al link: http://www.youtube.com/watch?v=GCHDiigtYYI#t=33

E i librai?
Ben venga il digitale per i testi scolastici, la manualistica etc. Per la letteratura manterrei il cartaceo, aggiungendo un nuovo modo per il digitale, soprattutto sulla poesia e su nuove forme di narrazione che comprendono testi brevi oppure possibilità di integrazione collettiva di uno scritto base (ad esempio fiction e videogames). Per la saggistica di consumo (attualità e inchieste) va benissimo il digitale, mentre per le opere del pensiero (filosofia, teologia, arte) darei privilegio alla carta di qualità che deve durare come supporto nel tempo anche senza energia elettrica! Insomma: meno libri stampati, ma con una qualità più alta! Discorso a parte per l'infanzia, dove la dimensione del libro deve comunque comparire per non creare un nuovo analfabetismo.
(Moreno Giannattasio, Libreria "Aleph" -  Castelfidardo, An) 

E PER NON DIMENTICARE DI SORRIDERE SEMPRE


LINK UTILI:
 
"Che cos'è un ebook"
"Guida all'ebook"

Commenti dei lettori 
- Ho trovato "Con le mani nelle cimici" una lettura estremamente interessante; un thriller psicologico che narra, con un linguaggio diretto e realistico, le vicende di una realtà parallela e "sommersa" proprie di chi quotidianamente abita i luoghi della cosiddetta "follia": le pazienti, con le loro storie di vita e le loro difese che molto spesso le portano a ripetere un doloroso copione, e gli operatori che si alternano nella gestione della giornata, che loro malgrado si ritrovano a vivere intensamente importanti dinamiche tra loro e con le pazienti, trovandosi a volte coinvolti in avventure, alcune divertenti, altre angosciose e pericolose, che al lettore possono sembrare al limite della realtà. È evidente che l'autore conosce bene questa realtà, la vive e l'ha vissuta, perché il suo stile narrativo ti cattura e ti tiene incollato al romanzo, stimola la curiosità e fa sì che ti affezioni ai suoi personaggi, alcuni dei quali sono casi-limite, probabilmente "al di qua" delle porte chiuse a chiave solo per fortunata casualità, stimolando una riflessione su cosa sia davvero la "sanità mentale" e su quanto, a volte, il confine tra salute e follia sia labile. Lo consiglio. E mi auguro che l'autore ci proponga nuove storie.

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