lunedì 8 luglio 2013

PSICOFARMACO

E' a volte vissuto come una sconfitta, altre come un sollievo, è una scelta spesso delegata a chi ne sa di più, è forse un modo per star subito meglio. In molti si chiedono: psicofarmaci si o psicofarmaci no?

Lo scopo di questo post è quello d'informare  da un punto di vista scientifico e rendere consapevoli le persone su che cosa accade prendendo psicofarmaci.
Leggete in modo critico quanto segue, informatevi e chiedete consiglio ad esperti prima di fare una determinata scelta.
E' sempre importante per noi stessi e per chi ci circonda scegliere in modo consapevole.
Molte persone che conosco assumono psicofarmaci. E' un fenomeno assai diffuso, più di quanto si creda. Innumerevoli sono le cose che ho letto negli anni ed altrettanto numerosi i confronti che ho avuto con amici, colleghi, familiari e pazienti sull'argomento.
Cercherò di rispondere in breve alle domande che mi sono state fatte con più frequenza.
Scrivendo ciò mi riferisco ai psicofarmaci di più largo consumo: antidepressivi e ansiolitici.
Come agisce uno psicofarmaco?
Il nostro sistema nervoso è regolato da neurotrasmettitori, cioè da molecole che i neuroni si scambiano fra loro. La serotonina e la noradrenalina sono due sostanze molto importanti per quanto riguarda la regolazione del benessere.
Gli psicofarmaci intervengono efficacemente per normalizzare i nostri  neurotrasmettitori un po' impazziti, ma non posso intervenire su ciò che ha causato la loro disfunzione.
 

Quando un farmaco diventa necessario?
I farmaci sono assolutamente necessari in determinate condizioni, cioè quando il disagio è tale da impedire al soggetto di portare avanti le proprie attività quotidiane. Per fare qualche esempio: quando ci sono deliri o allucinazioni, quando una forte depressione impedisce alla persona di alzarsi dal letto, quando l'ansia o un attacco di panico non ci consente di portare avanti alcuna attività lavorativa... Ricorrere ad uno psicofarmaco è quindi indispensabile in alcuni casi specifici e gravi. Oggi si assiste ad un larghissimo uso di psicofarmaci non necessari al soggetto. 
Per quanto tempo e come va preso uno psicofarmaco?
Alcuni  psicofarmaci vanno presi per lungo tempo, altri per brevi periodi di tempo, altri per tutta la vita. Non si può generalizzare.  
E gli effetti collaterali?
Anche questi variano da persona a persona, possono essere diversi anche nella stesso individuo in periodi diversi: non si possono assolutamente prevedere. A volte sono lievi, altre gravi e debilitanti. 

Ci sono regole per l'assunzione?
Sicuramente non si può scherzare con un farmaco. Ecco 5 regole generali da seguire.
1) Vanno assolutamente prescritti da un medico o da uno psichiatra, mai da uno psicologo,  psicoterapeuta o farmacista;
2) Ci si deve attenere scrupolosamente alle indicazioni date da chi ha prescritto il farmaco;
3) Se non si riceve alcuna indicazione è opportuno chiederle e, se si è in dubbio su qualcosa, non esitare a contattare il proprio medico;
4) Evitare in ogni caso il "fai da te" sia per l'inizio di una cura ma anche e soprattutto per la sua sospensione;
5) Evitare qualsiasi assunzione di alcool o sostanze psicoattive in concomitanza con l'uso di psicofarmaci.

Se prendo uno psicofarmaco poi guarisco?
Ecco il punto critico! La risposta, dal mio punto di vista, è: no. Il perché è semplice: la pillola cura il sintomo, ma il problema resta
Assumendo lo psicofarmaco il nostro corpo è anestetizzato, non ci fa più sentire il sintomo: depressione, ansia, attacchi di panico sono imbavagliati ed azzittiti. Ma ciò non vuol dire che io li abbia ha eliminati.  Sotto sotto continuano a lavorare e, il più delle volte, ricompaiono appena interrotta l'assunzione. E' come prendere un antidolorifico durante un'infezione batterica: se non si assume anche un antibiotico il dolore riappare appena cessata l'azione antidolorifica.
E la psicoterapia insieme a farmaci?
A volte, ma non sempre, viene consigliato di associare l'azione di uno psicofarmaco ad una psicoterapia. Spesso l'assunzione del farmaco, se il soggetto non ne ha una effettiva necessità, può inficiare il buon andamento della terapia stessa.I progetti terapeutici che integrano psicofarmaci e psicoterapia non sono infatti indicati per tutti i casi e vanno scelti con cura a seconda della singola storia personale di ogni paziente.
A volte la persona senza un aiuto farmacologico non riesce neanche ad iniziare un percorso psicoterapeutico: è in questi casi che si consiglia una terapia integrata.
Quando c'è una farmacoterapia in corso, lo psicoterapeuta può collaborare, se la persona dà il suo consenso, con il medico che l'ha prescritta ed entrambi i professionisti si prendono in carico lo stesso paziente. 
E le terapie naturali?
Io stessa consiglio e uso metodi naturali per alcuni disturbi lievi.
Ma se un disturbo psichico si fa veramente serio e grave non è stata dimostrata scientificamente  l'efficacia delle terapie naturali, se non quella associata all'effetto placebo. Fanno eccezione alcune droghe usate a scopo medico. Questo argomento è ancora molto controverso in Italia.
E' necessario che si sviluppino ulteriori ricerche scientifiche per studiare ed analizzare l'uso di sostanze naturali nel disagio pischico. Per informarsi al riguardo si può leggere "Le droghe che curano": un interessante articolo, uscito proprio il mese scorso (Giugno 2013), nella rivista scientifica "Mente e Cervello".
Potete trovarne l'editoriale al link:
Per quel che riguarda gli psicofarmaci ai bambini?
Questo è un argomento molto delicato e non mi sento assolutamente di dare indicazioni.
Riguardo agli psicofarmaci somministrati in caso di ADHD (Sindrome da Deficit di Attenzione ed Iperattività) invito tutti alla visione di questo video, di qualche anno fa ma purtroppo ancora attuale: 
E per approfondire ulteriormente visitare: http://www.giulemanidaibambini.org/

Non essendo un medico il mio contributo termina qui
Mi piacerebbe che qualche medico o medico-psichiatra, leggendo questo post, mi scrivesse per dirmi che ne pensa e quale sia la sua esperienza al riguardo.
Sarò lieta di pubblicare alcune delle vostre risposte.