mercoledì 28 agosto 2013

QUANDO LO PSICOLOGO NON C'ERA

Metodi di guarigione primitivi



Spesso siamo portati a considerare le malattie cosiddette "psicologiche" come il frutto dell'era moderna. Niente di più sbagliato. Ce lo insegna Henri F. Ellenberger in "La scoperta dell'inconscio ": un'opera composta da due volumi a dir poco affascinanti.

Leggendone la prima parte appare chiaro che  la moderna psicoterapia dinamica deriva storicamente dalla medicina primitiva e che, le malattie di cui soffriamo oggi, sono simili a quelle per cui soffrivano i nostri antenati.  
Il primo capitolo del libro è incentrato sul parallelo fra tecniche primitive di guarigione e metodi di cura attuali, inoltre è integrato con avvincenti documenti d'epoca di antropologia e storia. Ne riporto qui i passi più importanti. 
Adolf Bastian (1826-1905) fu uno dei primi scienziati che riconobbe l'importanza scientifica della guarigione primitiva. In seguito, grazie al lavoro di molti altri studiosi, fu possibile dimostrare come alcuni trattamenti impiegati dalla medicina primitiva siano razionali (narcotici, unguenti, massaggi, diete...) e costituiscano un primo stadio verso lo sviluppo della medicina moderna, e come invece molti altri siano procedimenti erronei basati su erronee teorie della malattia.
Anche J. Martin Charcot (1825-1893, neurologo francese, padre dell'ipnosi) si interessò alle manifestazioni psicopatologiche tra le popolazioni primitive per confrontarle poi con i suoi pazienti parigini affetti da isteria. 

In ogni cultura ed epoca storica la malattia ha un determinato significato e di seguito, mediante un ragionamento di causa ed effetto,  si sviluppano delle varie teorie della malattia.
Perché mi sono ammalato? 
Ecco alcune risposte che si sono date le popolazioni antiche e che  tutt'ora si danno alcune tribù o gruppi sociali.
Assenza dell'anima
E' una teoria che domina tra le popolazioni più primitive della terra e si basa su un antico concetto: la malattia si presenta quando l'anima abbandona il corpo (spontaneamente o per un incidente) o ne è sottratta da spiriti o fattucchieri. Il guaritore cerca l'anima assente o perduta, la riporta indietro e la restituisce al corpo a cui appartiene. Per far ciò ogni popolo usa i suoi metodi. 
Per esempio in Siberia la cura può essere praticata solo da uno sciamano che è capace di mediare tra il mondo degli spiriti ed il mondo dei viventi, catturare l'anima perduta e restituirla al corpo a cui è stata sottratta.
Il concetto di "perdita dell'anima" alle nostre menti razionali risulta alquanto bizzarro ma possiamo trovare dei punti di contatto quando affermiamo che i nostri pazienti hanno un "Io impoverito o distrutto" o sembrano "estraniati" da sé stessi. Ellenberger si chiede: "Non potrebbe forse il terapeuta, che cerca di stabilire un contatto con le parti sane della personalità di un paziente e ricostruire il suo Io, essere considerato il moderno successore di quegli sciamani che si mettono a seguire le tracce di un'anima perduta?"
Intrusione di un oggetto malattia
La malattia in questa visione è causata dalla presenza nel corpo di una sostanza dannosa (un osso, una pietra, un piccolo animale ...) che contiene l'essenza della malattia. Tale teoria è molto diffusa in America, nell'Asia sudorientale e in Australia, se ne ritrovano tracce anche nella medicina popolare e nel folclore europei. 
Dopo una cerimonia complessa che include riti, canti e gesti magici, presidiata spesso dalla famiglia del malato, lo stregone con la propria bocca (ed un abile gioco di prestigio) estrae dal corpo del malato l'oggetto malattia. Questo tipo di terapia ha successo solo nelle popolazioni dove sia la malattia, sia il metodo di guarigione ed il guaritore sono accettati e riconosciuti come tali dal gruppo sociale. 
Lo psichiatra moderno non mostra nessun oggetto malattia al suo paziente, per noi è una visione totalmente incomprensibile ma, se pensiamo ad un terapeuta che utilizza l'interpretazione come strumento cardine del suo lavoro, possiamo decisamente notare alcuni parallelismi.
Consiglio una lettura a questo link (purtroppo in lingua inglese): 
Intrusione di uno spirito
Secondo questa teoria molto diffusa la malattia sarebbe causata da spiriti maligni che, penetrati nel corpo del paziente, se ne sono impossessati.
In seguito a ciò, ogni gruppo sociale ha sviluppato il suo metodo di guarigione:
- Cercare di espellere lo spirito meccanicamente attraverso perdite di sangue, rumori improvvisi, odori ...
- Trasferire lo spirito in un altro corpo, di solito un animale;
- Far uscire lo spirito per mezzo di incantesimi o altri mezzi psichici: applicare cioè un esorcismo.
L'esorcismo è il metodo di guarigione più diffuso ed anche il più studiato; per noi riveste un ruolo d'interesse particolare poiché è proprio da questa forma di cura che si sviluppa in occidente la psicoterapia dinamica.
Le manifestazioni di possessione nella nostra cultura sono gradualmente scomparse, soprattutto in seguito al periodo illuminista che dissipò la credenza del diavolo cosicché gli si attribuì un'importanza sempre minore nelle genesi della patologia.
Nel libro di Ellemberger troviamo parecchie pagine al riguardo


Infrazione di un tabù
Presso alcuni popoli una malattia è considerata come conseguenza dell'infrazione di un tabù o di aver commesso un peccato. La cosa più grave che porta una persona ad ammalarsi, non è tanto l'infrazione in sé quanto piuttosto il fatto che tale "colpa" sia stata scoperta e portata alla conoscenza di tutti.
La confessione pubblica (quella privata tra i popoli primitivi non esiste) e alcuni rituali di purificazione a volte conducono l'ammalato alla guarigione.
Nel mondo occidentale concetto di "segreto gravoso" divenne noto subito dopo gli studi di  Puységur (1751–1825) sullo stato di "sonno magnetico" (che più tardi acquistò il nome di ipnosi).
In seguito M. Benedikt (1835-1920) mostrò come la causa di molti casi d'isteria fosse costituita da un segreto doloroso, molti pazienti erano da lui curati attraverso la confessione del segreto e la risoluzione dei problemi che ad esso collegati.
La psichiatria moderna ha sostituito il concetto di "segreto" con quello di "senso di colpa", "ricordo traumatico" e "rimozione". Sappiamo oggi che, l'azione patogena del senso di colpa e l'effetto terapeutico della confessione, non devono essere trascurati neppure nel caso di malattie organiche.

Stregoneria e Magia
La magia è di solito suddivisa in pratiche di magia cattiva (nera) che darebbero origine alle malattie ed in pratiche di magia buona (bianca) che invece le curerebbe. 
Nelle popolazioni primitive il mago era considerato una persona onnipotente che grazie ad una magia riparatrice poteva risolvere ogni problema. Probabilmente sono la suggestione, la fede dell'individuo e della sua comunità, gli agenti più importanti che operano nelle pratiche magiche primitive e moderne. 
Molte pratiche magiche sopravvivano ancor oggi nella medicina popolare dei paesi civili. Una ricerca sistematica sulla medicina magica ci potrebbe aiutare a comprendere meglio quelle manifestazioni che chiamiamo suggestione o autosuggestione.


Riassumendo in tutte queste varietà di guarigione primitiva possiamo ritrovare alcune caratteristiche fondamentali che le accomunano, a voi trovare somiglianze e divergenze con il terapeuta moderno. 

1) ll guaritore primitivo svolge nella sua comunità una funzione molto importante;
2) I pazienti si affidano completamente alla persona del guaritore e pongono ogni speranza in lei, piuttosto che al suo metodo di cura. L'agente terapeutico più importante è proprio la personalità del guaritore, sommata anche ad abilità e competenza;
3) Il guaritore primitivo è un saggio e una persona molto abile che ha intrapreso un addestramento lungo e difficoltoso;
4) Il guaritore primitivo è soprattutto un medico psicosomatico: tratta molte malattie organiche con tecniche psicologiche;
5) Quasi sempre la guarigione primitiva è un procedimento pubblico e collettivo;
6) Per molti secoli il medico ed il sacerdote guaritore vissero fianco a fianco.


Conclude Ellenberger: 
"Nel diciassettesimo secolo si inaugurò una nuova era con la nascita della scienza moderna basata sulla sperimentazione e misurazione. Così la medicina divenne un ramo della scienza, la psichiatria un ramo della medicina, e la psicoterapia un'applicazione della psichiatria, basata su conoscenze scientifiche. (...) A conclusione di questi paralleli si potrebbe citare l'osservazione di Ackerknecht che l'uomo della medicina  " <accetta la sua parte di uomo più irrazionale  di tutti all'interno di una raffigurazione irrazionale del mondo> mentre invece il medico moderno <razionalizza persino l'irrazionale>".